Superdia, operativo il modello unico nazionale
In tutta Italia procedure analoghe per nuove costruzioni, ristrutturazioni pesanti e ristrutturazioni urbanistiche
È operativo il modulo standardizzato per la presentazione della Superdia. Si tratta della Dia alternativa al permesso di costruire, utilizzata per nuove costruzioni, ristrutturazioni pesanti e ristrutturazioni urbanistiche.
In base alle norme in vigore, la Superdia può essere usata per interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso, interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica disciplinati da piani attuativi e accordi negoziali aventi valore di piano attuativo con precise disposizioni planovolumetriche, tipologiche, formali e costruttive, interventi di nuova costruzione in diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali. Le leggi regionali possono poi ammettere altri casi all’utilizzo della Superdia.
Superdia
Il modello unico è stato adottato dalla Conferenza Unificata il 16 luglio 2015. In base all’accordo siglato, le Regioni hanno avuto a disposizione 90 giorni per adeguare, in relazione alle specifiche normative locali di settore, la modulistica della Denuncia di inizio attività alternativa al permesso di costruire.
Questo significa che i professionisti dal 14 ottobre 2015 hanno a disposizione i moduli standardizzati che renderanno più facile svolgere incarichi di progettazione in più comuni, senza doversi addentrare in modulistiche sempre diverse.
Nel modello si devono inserire tutti i dati che consentono la localizzazione dell’intervento e il calcolo del contributo di costruzione. Bisogna inoltre indicare se l’intervento riguarda le parti comuni di un edificio, se sono necessari altri atti o pareri, i tecnici incaricati, l’impresa esecutrice, la regolarità urbanistica.
I lavori possono iniziare trenta giorni dopo la presentazione della Superdia allo Sportello unico per l’edilizia o allo Sportello delle attività produttive.
Tutti i modelli unici per l’edilizia
Lo snellimento delle procedure è iniziato con il Decreto Semplificazioni (DL 90/2014) che ha previsto una modulistica unificata per la presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni alla Pubblica Amministrazione.
Nel 2014 un accordo tra Governo e Regioni, sancito in Conferenza Unificata, ha dato il via ai moduli unificati per Scia e permesso di costruire. Le Regioni in seguito hanno adottato delle delibere ad hoc per recepire i modelli nei loro ordinamenti.
Alla fine del 2014 sono inoltre stati messi a punto i moduli unici per CIL e CILA, previsti per gli interventi di edilizia libera che non richiedono particolari autorizzazioni e che non rientrano quindi nel raggio d’azione della Scia o del permesso di costruire. Anche in questo caso, le Regioni hanno adeguato le loro norme per poter applicare i modelli unici.
Quest’anno è stato infine adottato lo schema unico standardizzato per l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) per i vari interventi sugli impianti produttivi e per la produzione di energia da fonti rinnovabili di piccole dimensioni. L’AUA sostituisce fino a sette autorizzazioni: l’autorizzazione sugli scarichi, la comunicazione per l’utilizzo delle acque reflue, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico, l’autorizzazione all’uso dei fanghi di depurazione e la comunicazione sullo smaltimento e il recupero dei rifiuti. A discrezione delle Regioni, l’AUA può però ricomprendere anche altre autorizzazioni.
Manca ora il Regolamento edilizio unico, chiesto a gran voce dagli operatori del settore, che metterebbe definitivamente la parola fine all’intricato panorama normativo caratterizzato finora da sensibili differenze tra Comune e Comune.