Scuole innovative, le Regioni al lavoro per individuare le aree
23/09/2015 – Le Regioni sono al lavoro per individuare le aree su cui costruire le scuole innovative finanziate con 300 milioni di euro dalla Legge “La buona scuola”.
Stando a quanto pubblicato sui siti istituzionali, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Marche, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta hanno chiesto ai Comuni di indicare le zone ritenute idonee. Le proposte, dopo una scrematura, saranno presentate al Ministero dell’istruzione (MIUR).
Scuole innovative, come funzionano i finanziamenti
La Legge La Buona Scuola (Legge 107/2015) ha messo a disposizione 300 milioni di euro per la realizzazione di 30 scuole altamente innovative: gli edifici dovranno essere efficienti dal punto di vista energetico, rispondere a precisi criteri di sicurezza strutturale e antisismica e prevedere ambienti di apprendimento che favoriscano una nuova didattica e l’apertura al territorio.
Con il DM 7 agosto 2015 le risorse sono state ripartite tra le Regioni in base alla popolazione e alla densità scolastica. Dato che devono essere i Comuni a proporre le aree su cui intervenire, il decreto ha anche fissato i criteri che ogni Regione deve seguire per selezionare le proposte degli enti locali interessati a realizzare sul proprio territorio una scuola innovativa.
Le Regioni stanno quindi pubblicando i bandi per raccogliere le manifestazioni di interesse dei Comuni. In tutta Italia i giochi si chiuderanno il 15 ottobre 2015. Entro questa data, infatti, le Regioni dovranno comunicare al Miur da una a cinque proposte scelte tra quelle segnalate dai Comuni. Le proposte dei Comuni devono riguardare solo l’area su cui realizzare l’edificio. Le aree individuate saranno successivamente oggetto di un concorso di idee tra i professionisti.
Nella scelta le Regioni dovranno tenere in considerazione la disponibilità dell’area da parte dell’Ente, l’ampiezza del bacino territoriale di riferimento, la disponibilità di un servizio di trasporto per garantire collegamenti all’utenza, la garanzia di apertura al territorio e la disponibilità dell’Ente a promuovere la riduzione dei fenomeni di dispersione scolastica e il livello di innovazione didattica.
Ricordiamo che i 300 milioni sono stati messi a disposizione dall’Inail e destinati a finanziare le spese per la costruzione di nuove scuole, mentre restano a carico degli enti locali le spese per le indagini preliminari, la progettazione, gli arredi, gli allestimenti e le attrezzature per la didattica, l’eventuale demolizione di fabbricati, la bonifica dell’area, la collocazione temporanea degli alunni durante i lavori. Gli immobili, quindi, resteranno di proprietà dell’Inail, che stipulerà contratti con il Miur e con gli enti fino all’ammortamento dell’investimento. Il Miur pagherà all’Inail il canone di affitto affinché il Comune, o la Provincia gestore, possa utilizzare il bene senza oneri.
Selezioni nelle regioni per la localizzazione delle scuole innovative
Al momento, stando a quanto pubblicato sui siti istituzionali, sono dodici le Regioni che hanno pubblicato il bando per raccogliere le manifestazioni di interesse dei Comuni.
In Puglia le proposte dovranno essere inviate entro il 2 ottobre 2015. Verranno riconosciuti punteggi aggiuntivi in base alla disponibilità a realizzare, nell’ambito dell’intervento, strutture fruibili anche dalla popolazione extrascolastica.
In Basilicata i Comuni avranno tempo fino al 3 ottobre 2015. Dopo inizierà il processo di valutazione e scrematura da parte della Regione.
Per quanto riguarda la Campania, l’Assessore regionale all’Istruzione e Politiche sociali , Lucia Fortini, ha fatto sapere che nel processo di valutazione sarà data priorità alle proposte riguardanti le aree a maggiore dispersione scolastica.
Meno tempo a disposizione in Calabria, dove i termini scadono il 29 settembre 2015. La Regione riconoscerà punti in più in caso di demolizione e ricostruzione nello stesso sito, sostituzione di edifici inagibili, applicazione dei criteri del protocollo Itaca.
Nelle Marche, gli Enti locali trasmetteranno le manifestazioni di interesse entro il 5 ottobre e le Province effettueranno una prima scrematura, inviando alla Regione al massimo cinque proposte entro il 12 ottobre 2015. Il minor consumo di suolo e il costo degli interventi saranno tra i criteri premiali nella valutazione.
In Toscana i Comuni avranno tempo fino al 26 settembre 2015. Nella scheda di domanda bisognerà descrivere le modalità di attuazione dell’intervento. Sostenibilità edilizia, efficienza energetica, connettività dell’edificio e utilizzo di tecnologie innovative daranno diritto a un punteggio aggiuntivo.
Il Friuli Venezia Giulia ha fissato la scadenza delle domande al 30 settembre 2015 e ha specificato che per il momento gli enti locali non dovranno presentare dei progetti.
In Veneto le manifestazioni di interesse potranno riguardare solo le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.
Al contrario, in Piemonte verranno preferite le proposte per gli istituti superiori, considerati maggiormente sovraffollati.
I Comuni della Liguria dovranno formulare le loro proposte entro il 5 ottobre 2015. L’assessore all’Edilizia, Marco Scajola, ha promesso punteggi aggiuntivi a chi metterà in sicurezza gli edifici.
In Lombardia la raccolta delle manifestazioni di interesse è iniziata lunedì 21 settembre e terminerà il 30 settembre 2015.
In Valle d’Aosta i termini scadranno il 2 ottobre 2015. Oltre ai criteri fissati dal Miur, saranno preferite le proposte riguardanti le aree in cui le scuole sono state chiuse per motivi di sicurezza.